Con il weekend del 9 settembre si è concluso il corso per istruttori di Dog Puller Italia, al termine del quale trovo interessante poter condividere i motivi che mi hanno spinto ad intraprendere tale percorso e cosa mi aspetto da questa nuova avventura nel mondo dell’educazione cinofila.
Parafrasando indegnamente Gandalf nell’antro di Moria, la prima cosa che mi viene da dire in questo post-esperienza è che “Non è l’anello che sceglie il cane, ma il cane che sceglie l’anello” a dimostrazione di quanto troppo spesso dimentichiamo di adattare le nostre tecniche educative alle esigenze e alle preferenze individuali di soggetti diversi, avendo la presunzione di avere sempre la risposta pronta.

Pregiudizi
Ho conosciuto il Puller inizialmente durante la mia avventura di proprietario senza sapere in realtà cosa fosse e per cosa fosse progettato, usandolo casualmente come uno dei tanti giochi con cui, fortunatamente, il mio cane interagiva. Durante il mio operato come educatore cinofilo, ho iniziato poi ad introdurlo semplicemente come uno degli oggetti alternativi ai giochi consueti, per dare ai proprietari un’alternativa al “tira e molla”, finché mi sono trovato a lavorare con un cliente più ostico del solito e dopo decine di tentativi vani, proposi il Puller quasi come ultima spiaggia e riuscimmo “magicamente” ad ingaggiarlo con successo.
Da allora ho cominciato a considerarlo uno strumento per raggiungere un nuovo livello di comprensione dei cani e del loro comportamento, con un potenziale rinnovato. Potreste chiedervi: “Se il Puller funzionava già, perché iscriversi ad un corso?”
Per la curiosità di comprenderne al meglio caratteristiche e capacità, avendo maggiore coscienza degli aspetti chiave sia sotto il profilo ludico e in potenziale veste sportiva.
Posso dire che il Puller sia stato una scoperta affascinante ma è stato certamente il corso per istruttore a rivelarmi l’intera bellezza di questa disciplina.
Fruibilità
Che si tratti di gioco o sport l’occorrente sono i due anelli (acquistabili ad un costo non proibitivo) ed un terreno sufficientemente ampio per divertirsi con il proprio cane. Null’altro.
Esercizio
Il gioco del Puller rappresenta un’efficace attività per promuovere l’esercizio fisico del cane (e del proprietario). È utile per il mantenimento della sua salute fisica, riducendo l’eccesso di energia che spesso si traduce in comportamenti indesiderati.
In ambito sportivo è una disciplina che richiede resistenza ed esplosività e quindi implica necessariamente una preparazione fisica del cane.
Relazione
Il Dog Puller richiede lo sviluppo di una solida base di fiducia tra conduttore ed animale: questo processo crea, migliora e rafforza la comunicazione e la connessione tra le due parti, contribuendo ad una relazione più armoniosa ed appagante.
Sviluppo cognitivo
Giocare con il Puller non è un mero esercizio fisico, durante la sessione di attività il cane deve ad esempio concentrarsi attentamente per catturare l’anello nel modo giusto, per
riportarlo al conduttore lasciandolo nelle corrette modalità, sviluppando una fondamentale componente mentale.
Tutto ciò senza tenere conto del conduttore, le cui abilità risultano fondamentali nella buona riuscita del gioco ed ancor più nella disciplina sportiva in quanto spesso ci si deve confrontare con le proprie caratteristiche fisiche, la coordinazione, la scelta del tempo nel lancio ed anche la presunzione che il fatto che il principio sia semplice e sembri facile farlo, non necessariamente vuol dire che lo sia… e aggiungo “farlo correttamente”.
Da un punto di vista professionale ritengo che l’integrazione del Puller nelle mie lezioni aggiungerá varietà e nuova possibilità di stimolazione per i cani, non dimentichiamoci che si tratta di un gioco, attraverso il quale dare ovviamente competenze al proprio cane, ma pur sempre giocando, producendo inoltre inevitabilmente un coinvolgimento ulteriore per i proprietari rispetto all’esecuzione di meri esercizi.
Non da ultimo alcune considerazioni personali sul corso grazie al quale ho potuto conoscere altri professionisti e vedere come pur venendo da scuole di formazione differenti, avendo approcci di stampo diverso ed essendo persone con caratteristiche variabili, ciascuno ha potuto trarre dagli altri e dal confronto reciproco moltissimi spunti utili per far sì che la propria professionalità ne traesse beneficio.
In conclusione penso sia possibile dire che chiunque possa giocare con i Puller, a modo proprio, ma per essere istruttori non basta conoscere solo le tecniche di lancio ed i regolamenti gara: un grazie va rivolto ai docenti, esperti ed appassionati, ed ai giudici Dog Puller Italia con cui ci siamo potuti confrontare, e che hanno guidato il nostro percorso con competenza e dedizione, trasmettendo non solo le loro conoscenze ma anche una profonda comprensione della filosofia alla base di questo gioco, in grado di offrire a ciascuno il modo migliore per divertirsi con il proprio cane trovando la miglior chiave di lettura per ogni binomio.
L’incontro con Dog Puller Italia è stato un’opportunità ideale per approfondire e sviluppare ulteriormente la mia passione per l’educazione cinofila.
Una testimonianza diretta Di Gianluca De Maria